Impariamo a parlare

Il bambino impara a parlare molto lento perchè ci mette tanto ad arriviare a modulare correttamente i suoni e a selezionare quelli della sua madrelingua.
Alcuni studiosi dicono che se un bambino non impara a parlare fino ai 11 anni non riuscirà mai ad impararlo e quindi crescere in un ambiente povero da parte linguistica comporta un handicap che non si può recuperare.

Il processo dell’apprendimento del linguaggio:

1.       Alla nascita il bambino pronuncia suoni vegetativi come singhiozzi e starnuti e suoni vocalici come gemiti e gridi. Subito dopo inizia la vocalizzazione e il bambino impara a creare un certo movimento delle corde vocali respirando.

2.       Attorno al 2° mese il bambino comincia a pronunciare suoni simili a consonanti che si chiamano versi del tubare.

3.       Verso ai 5-6 incomincia la lallazione e il bambino incomincia a ripetere sillabe come ma-ma e pa-pa, tante volte però il bambino non sta ancore chiamando come nel esempio di ma-ma la persona ma si sta soltanto esercitando. La lallazione c’è anche dopo che il bambino ha incominciato a pronunciare le sue prime parole.

4.       Tra i 12 e 18 mesi c’è la fase del linguaggio olofrastico costituito da singole parole che vogliono dire una frase. Per esempio se il bambino dice: “palla” potrebbe dire: “voglio la palla”

5.       Tra i 18 e 24 mesi il bambino arriva a costruire frasi binarie cioè frasi che consistono da due parole.

6.       Fino ai 30 mesi il bambino pronuncia frasi telegrafiche che come i telegrammi sono costituiti da tre parole.

7.       Tra i due e sei anni il bambino impara alcune migliaia di parole e l’uso delle regole grammaticali. Certe volte si presenta anche il fenomeno dell’ipercorrettismo che è l’uso della regola corrente per parole d’eccezione (es. il dito, i diti invece di le dita), però ci fa solo vedere che il bambino ha fatto propria la regola. Il bambino ha fatto un grande percorso sia fonetico (suoni), sia morfologico (strutture sintattico-grammaticali), sia semantico (i vocaboli).